venerdì 9 settembre 2011

Ritorno

Ogni volta che torno verso casa dopo qualche giorno di assenza non riesco mai a capire come sia potuta rimanere lontana dalle mie piccole quotidianità: il tè la mattina prima di andare a lavorare, i miei figli distanti ma costantemente presenti, Giacomo silenzioso e accanto a me in ogni momento, 
Oggi camminando a Parigi per cercare qualche cosa da portare a casa mi sono mancati tutti e tre all'improvviso. Anche se so che magari tornando litigherò con Giovanni e mi struggerò per Elena che mi sembra non crescere mai, avrei voluto condividere con loro il mio vagare per le strade parigine, avrei voluto sorridere a Giacomo allungando la mia mano per sfiorare la sua e condividere in silenzio la stessa emozione.
Sto invecchiando? 
Forse sì, o forse più semplicemente amo davvero le persone che mi stanno accanto ed inevitabilmente le sento necessarie. 
Sono in volo adesso e assaporo il momento in cui uscendo dalla porta scorrevole sarò accolta dallo sguardo di Giacomo, dal suo abbraccio e dal suo specialissimo modo di prendermi in giro facendomi sentire la cosa più importante della sua vita. Non ho voluto portare oggetti questa volta, ho deciso di comprare cose da mangiare per poter condividere con loro le mie scoperte.
Nessun souvenir, ma formaggio, foie gras e macarones per potermi scusare di non averli avuti accanto.
Sotto di noi sta sfilando la costa ligure, il sole è ancora sopra l'orizzonte pennellandolo di rosso, ora Genova e poi solo il mare. 
Ci stiamo lasciando l'ovest alle spalle tuffandoci nel blu delle prime ore della sera, si distinguono le luci delle città costiere e attendo la virata finale segno inconfondibile della discesa, del ritorno.
Guardo ancora una volta verso ponente, dove la notte sta spegnendo il rosso intenso del tramonto, e lentamente le luci delle case si fanno più nitide.
Ora scendiamo, piano, verso casa.

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